Sono giorni di duro lavoro questi per l’Amatori Catania, che nonostante il periodo festivo continua a sudare e lavorare in campo noncurante delle condizioni climatiche che imperversano il territorio etneo.
La delusione per la sconfitta contro Venezia è ancora viva in ognuno degli uomini in maglia biancorossa e il riprendere a faticare è l’unico rimedio per concentrarsi sulla prossima difficilissima trasferta, quella di Calvisano.
“Sarà una gara molto dura, in cui dovremmo dare il massimo per riuscire a far risultato e non ripetere le orrende prestazioni finora offerte in trasferta, che hanno in parte pregiudicato i risultati positivi ottenuti in casa.”
Queste le parole del tallonatore catanese Massimiliano Vinti, tornato in campo dal primo minuto dopo quasi otto mesi dalla gara di Padova, dello scorso campionato, che vide per l’ultima volta il numero 2 nel XV iniziale.
“E’ stato molto emozionante per me tornare in campo dopo tutte quel tempo trascorso tra allenamenti e qualche spezzone di gara. Ho saputo di giocare titolare mercoledì e ho passato i due giorni prima della partita in tensione e molto concentrato sull’incontro che per noi era fondamentale; peccato per com’è andata perché ci eravamo allenati molto bene e a mio modo di vedere la sconfitta è stata tutt’altro che meritata.
“Non siamo stati intelligenti in campo: avremmo dovuto tener molto di più la palla vicino la mischia negli ultimi minuti e non permettere al Venezia di prendere possesso dell’ovale per farci male, la gara in fin dei conti l’ha persa l’Amatori, consentendo a Pez di calciare un drop dai 25 metri molto semplice. Purtroppo questa è la legge dello sport.”
Adesso però c’è da pensare, come detto, alla difficile trasferta di Calvisano, ritrovando grinta e concentrazione: “in questo momento è importante fare quadrato col gruppo e ritrovare la grinta che ha sempre contraddistinto il team biancorosso” prosegue Vinti
“Un grosso ruolo in tal senso stiamo avendo noi catanesi che viviamo in modo particolare questa squadra, formata da uomini maturi ed intelligenti che, nonostante l’alto numero di elementi, non fanno alcuna polemica se non giocano il sabato, aiutando e incitando sempre chi scende in campo.
“Un ultimo pensiero è rivolto al pubblico catanese: la squadra ha bisogno del sostegno e della fiducia della gente e degli sportivi etnei. La nostra realtà è un patrimonio che dobbiamo salvaguardare e tutelare. Solo se rimaniamo uniti possiamo raggiungere la salvezza, e in tal senso il nostro pubblico saprà esser decisivo.”
