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DAVANTI A UN CAFFE'

Brex and Ruzza against France
Non solo rugby e sport nella vita dei prossimi protagonisti del torneo Sei Nazioni, ma anche tante esperienze personali, amicizie, condivisione

Insomma, tutto quello che si può raccontare come fossimo al bar tra amici nel più classico degli appuntamenti italiani: quello con una buona tazza di caffè.

Ad accompagnarci, gli azzurri Nacho Brex e Federico Ruzza.

Che tipo di caffè prendi?

BREX: Cappuccino.

RUZZA: Liscio, classico espresso. Forse ne bevo anche troppi.

Se potessi scegliere una persona incaricata di scrivere la tua biografia, chi potrebbe essere?

BREX: I miei, mio papà e mia mamma.

RUZZA: Direi Edoardo “Edo” Padovani, perché mi conosce bene e potrebbe scrivere cose vere e divertenti, e potrebbe fare un bel lavoro.

Quale artista o gruppo musicale potrebbe scrivere la colonna sonora della tua carriera?

BREX: Maluma. Un artista colombiano che fa soprattutto reggaeton.

RUZZA: Gli U2.

Un giocatore con cui speri o avresti sperato di avere la possibilità di giocare assieme?

BREX: Felipe Contepomi.

RUZZA: Kieran Read.

E uno, invece, che per fortuna non hai mai dovuto affrontare da avversario?

BREX: Brian O’Driscoll.

RUZZA: Jonah Lomu.

Quale dei tuoi compagni pur essendo un trequarti potrebbe giocare come avanti o tra gli avanti potrebbe giocare come trequarti?

BREX: Luca Morisi, come tallonatore, perché so che la prenderà male (ride, ndr), mentre Ivan Nemer potrebbe essere un bel primo centro potente.

RUZZA: Tra i trequarti che potrebbero giocare avanti, sicuramente Luca Morisi come tallonatore e spero che legga questa intervista (ride a sua volta, ndr). Tra i trequarti io (altra risata, ndr) oppure magari Gianmarco Lucchesi come centro.

C’è un film che è piaciuto a tutto il mondo ma a te no? Come mai?

BREX: Il signore degli anelli. Non l’ho mai visto perché è troppo di fantasia e non mi piace quel genere di film.

RUZZA: Uno recente, cioè Avatar 2. A tanti è piaciuto ma a me no, perché non mi ha convinto l’intreccio narrativo, come è costruita la storia.

Qual è il tuo ricordo preferito del Sei Nazioni?

BREX: La vittoria del 2022 a Cardiff contro il Galles. Oltre naturalmente all’esordio, ma quello è un ricordo personale, mentre questo è collettivo, fa parte di tutta la squadra.

RUZZA: Sicuramente il momento più bello è stata la vittoria in Galles, assieme al mio debutto. Su un campo da rugby raramente ho vissuto un’emozione così forte.

Se dovessi decidere di intraprendere il giro del mondo zaino in spalla, quale dei tuoi compagni potrebbe rivelarsi più utile e perché?

BREX: Pierre Bruno, perché è un ragazzo un po’ matto che ama proprio girare il mondo quasi a caso ed è in grado di fare facilmente amicizia con tutti.

RUZZA: Ce ne sono pochi adesso, ma forse porterei Niccolò Cannone perché riuscirebbe a far da mangiare con qualunque cosa.