Resoconto della partita

L'INGHILTERRA ROVINA LA FESTA IRLANDESE

Ben Earl v IRE
Dopo una sfida spettacolare e con una continua alternanza nel punteggio, un drop di Marcus Smith a tempo scaduto strozza in gola la gioia irlandese e rimanda ogni decisione sul titolo finale a sabato prossimo.

All'Irlanda, dopo la sconfitta a Roma della Scozia, bastava una vittoria per confermarsi campione del torneo per il secondo anno consecutivo e per la sesta volta nell'era Sei Nazioni.

Il punteggio si sblocca al 2' con un calcio piazzato di Jack Crowley, ma la reazione inglese è immediata con una splendida meta nata dalla propria porzione di terreno.

Attacco per linee dirette fissando gli avversari fino a quando la palla arriva ad Henry Slade che libera all'ala il compagno di reparto Ollie Lawrence, forte e bravo nello sfuggire al placcaggio dello stesso Crowley, trovando la prima meta in bandierina.

Al 16' George Ford si fa perdonare con un calcio piazzato l'errore nella trasformazione, ma poco dopo, al termine del primo quarto di gara, Crowley accorcia nuovamente.

Qualche giro di lancette e Ollie Lawrence si fa trovare pronto nuovamente per marcare la doppietta personale, ma dopo il controllo al TMO la meta viene annullata per un in avanti precedente di George Furbank.

Partita combattuta ma anche contratta e tattica con le difese che salgono in cattedra e il punteggio che si muove soltanto dalla piazzola.

Ford sbaglia di nuovo e dall'altra parte il suo omologo Crowley coglie al volo l'occasione per riportare avanti i suoi e a tempo scaduto realizza pure il quarto piazzato personale che porta le squadre al riposo sul punteggio di 8-12.

L'Irlanda parte forte nella ripresa. Da un calcio inglese, la palla viene recuperata, Caelan Doris trova il varco per inserirsi ed esplorare al largo, dove Ciaran Frawley, subentrato nella frazione iniziale a Calvin Nash, mette in movimento la rapidità di James Lowe che si tuffa all'angolo per la prima meta ospite.

Non c'è, però, nemmeno il tempo di esultare perché gli uomini di Steve Borthwick replicano immediatamente con George Furbank, ultimo terminale di un'altra bella azione inglese finalizzata dall'estremo di Northampton dopo il passaggio di Maro Itoje.

Al 58' il primo vero momento di svolta nella partita. La squadra di Andy Farrell rimane con un uomo in meno per un cartellino giallo comminato a capitan Peter O'Mahony per fallo cinico.

Gli inglesi inseriscono Marcus Smith, alla prima uscita stagionale in nazionale, ma decidono di andare per la touche, data la superiorità numerica.

Ovale conquistato, drive avanzante e vantaggio che arriva ma che non servirà nemmeno. Ollie Chessum sbatte sul palo, ma viene tenuto alto, Alex Mitchell apre allora rapidamente per Ben Earl che segna di prepotenza, resistendo al placcaggio di Bundee Aki.

Sembra che l'Inghilterra sia in grado di rovinare la festa irlandese, provando a sua volta a celebrare nel migliore dei modi la centesima presenza di Danny Care, ma nei minuti finali l'Irlanda si aggrappa ai punti di forza: conquista, drive e talento, in una partita dai mille volti e dai continui capovolgimenti di fronte e risultato.

Touche mandata ai cinque metri da calcio di punizione, maul che avanza finché può e poi muove al largo.

L'ultimo passaggio decisivo arriva con timing perfetto prima di subire il placcaggio da un Jamison Gibson-Park stranamente inserito ai centri, che libera ancora Lowe per volare in bandierina per quella che potrebbe rivelarsi come la meta della vittoria di partita e torneo.

Nemmeno il calcio da metà campo tentato a 4' dalla conclusione da Elliot Daly e le folate offensive di Marcus Smith e Tommy Freeman sembrano fermare in gola l'urlo di gioia dei verdi.

All'ultimo respiro, però, l'Inghilterra ci riesce, interrompendo la striscia positiva di successi nella kermesse dell'Irlanda.

Azione determinata sull'out di sinistra con Immanuel Feyi Waboso, alla prima da titolare, che pesta sulle gambe e riesce a mettere in difficoltà la difesa del team dell'isola di smeraldo, costretta al fallo e a concedere un nuovo vantaggio agli albionici.

Serie di penetrazioni a cercare lo spiraglio propizio, ma alla fine la palla viene mandata sulle mani di Marcus Smith, che vede l'occasione perfetta per diventare l'eroe di Twickenham, centrando i pali con un drop ravvicinato.

Un match stupendo destinato a diventare un classico del Sei Nazioni termina con la vittoria per 23-22 dell'Inghilterra, che rimane in corsa per il titolo e rimanda ogni decisione al prossimo Super Sabato, confermando tutta la tensione e il dramma di un torneo tra i più belli nel panorama della palla ovale mondiale.