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SCOZIA-ITALIA NEI NUMERI

Ioane Scotland
Le due prossime avversarie nella prima giornata del Sei Nazioni 2025 si sono affrontate in totale 37 volte, 25 delle quali nel Championship, con match spesso molto tirati ed equilibrati

Quello del prossimo 1 febbraio allo Scottish Gas Murrayfield sarà il confronto numero 38 di sempre tra le due formazioni, il ventiseiesimo nel Sei Nazioni con un computo totale di 9 vittorie italiane (8 nella kermesse) e 28 highlander (17 nel torneo).

Le prime dispute tra le due nazionali avvennero, in realtà, tra l'Italia e la Scozia A.

La più datata è del 19 dicembre 1992 a Melrose, con vittoria dei padroni di casa per 22-17 grazie alle mete di Scott Hastings e di un certo Gregor Townsend, oggi allenatore della Scozia, schierati entrambi ai centri, oltre ad una di Chalmers. Per l'Italia, immancabile prestazione in quegli anni al piede di Dominguez (compreso un drop: specialità della casa) e una meta nel finale di Checchinato.

A seguire, la prima volta in Italia, allo Stadio Battaglini di Rovigo, con vittoria azzurra 18-15 e tutti i punti al piede nella battaglia tra Dominguez e Dods, il 18 dicembre 1993.

Infine, l'ultimo match contro la Scozia A, il 7 gennaio 1995 a Perth ancora con un successo dei padroni di casa 18-16, grazie ai punti dalla piazzola di Shepherd e Glasgow e alle mete di Peter e del mediano Bryan Redpath, padre del centro attuale Cameron.

Bisognerà attendere l'anno successivo, il 14 dicembre 1996, per il primo confronto assoluto tra Italia e Scozia, non più quindi formazione A.

A Murrayfield, gli Azzurri allenati da Georges Coste si fanno rispettare, guidati ancora una volta da Dominguez (17 punti, tra cui un drop), marcando anche una meta tecnica, ma cedendo 29-22 con le marcature di Stanger, Stark e la doppietta di Logan, oltre ai punti al piede di Shepherd.

Uno dei match che fanno la storia del rugby azzurro - assieme a quelli di un 1997 da incorniciare con i successi di Grenoble e Dublino - e che aprono, di fatto, all'Italia le porte di quello che allora era il Cinque Nazioni e che diventerà nel giro di un paio d'anni il Sei Nazioni, è datato 24 gennaio 1998.

A Treviso, in uno Stadio Monigo ancora vecchio stile, con gradinata senza posto fisso, nessuna copertura, bandiere al vento e pubblico festoso a gremire l'impianto del Benetton, l'Italia trionfa 25-21 con - manco a dirlo - 20 punti messi a segno da Dominguez e la meta nel finale di Vaccari, mentre gli ospiti segnano con Dixon, Tait e Shepherd.

L'anno successivo, il 6 marzo 1999, la Scozia approfitta della pausa alla terza giornata del torneo Cinque Nazioni, reduce dalla vittoria sul Galles e dalla sconfitta di misura contro l'Inghilterra che lascia a Londra la Calcutta Cup, per affrontare l'Italia in un test a Murrayfield, vinto 30-12, con gli ospiti che trovano la doppietta di Martin e schierano all'ala Fabio Roselli, ex allenatore dell'under 20 e da quest'anno tecnico della selezione femminile.

Il XV del cardo marca, invece, con Logan, Murray e Townsend e nelle settimane successive, sconfiggendo Irlanda e Francia, diventerà l'ultima formazione vincitrice della storia del torneo Cinque Nazioni.

Il 5 febbraio 2000 è, infatti, la data che tutti gli appassionati di rugby del Bel Paese attendono con emozione da anni, quella che segna l'ingresso nel torneo più antico al mondo e lo rivoluziona, dando vita al Sei Nazioni, di cui quest'anno si celebra per l'appunto il venticinquennale.

Allo Stadio Flaminio arrivano proprio i campioni della Scozia, ma gli Azzurri, guidati ancora una volta dalla prova monstre di Dominguez - 29 punti, maggior numero in un singolo scontro diretto con 6 calci piazzati, 3 drop e 1 trasformazione - annichiliscono gli avversari 34-20, grazie anche alla meta nel finale di De Carli.

Diego Dominguez è anche il miglior marcatore azzurro di sempre e quello con il maggior numero di punti segnati, 94, nel confronto diretto con la Scozia, seguito in entrambe le graduatorie da Tommaso Allan (75), mentre per la Scozia a guidare la classifica è Chris Paterson con 116 punti, davanti a Chris Laidlaw 107.

Bisognerà attendere il 2004 e la meta con qualche dubbio di Ongaro per il bis azzurro, 20-14, mentre il 24 febbraio 2007 arriva il 17-37 che decreta il primo successo fuori casa dell'Italia nel torneo Sei Nazioni.

Pochi mesi più tardi, il 29 settembre dello stesso anno, l'unico confronto in Coppa del Mondo, nell'edizione di Francia 2007, con il calcio di Bortolussi che esce nei minuti finali, vanificando le speranze di una storica qualificazione alla fase ad eliminazione diretta per gli Azzurri sconfitti 18-16 a Saint-Etienne.

La città francese è una delle tre sedi neutre di confronti tra Italia e Scozia: le altre due sono Pretoria, in Sudafrica, nelle Castle Lager Series il 22 giugno 2013 (vittoria scozzese 30-29) e Singapore il 10 giugno 2017 (13-34, per un en plein britannico).

Per altre tre volte, poi, le due nazionali si sono affrontate lontane dalle rispettive capitali e sempre in Italia: nella già citata sfida di Treviso del 1998, a Torino il 22 agosto 2015 (12-16) e a Firenze il 14 novembre 2020 (17-28).

La Scozia rimane l'avversario prediletto dell'Italia quando si tratta di testare le proprie capacità in vista delle successive Coppe del Mondo, con quattro test totali nel 2003, 2011 e 2015.

Così come, la Scozia, tra le nazionali del Sei Nazioni, è ad oggi la seconda più affrontata (al pari dell'Irlanda) dagli Azzurri, dietro solamente alla Francia (49 confronti).

Le successive vittorie italiane, prima di quella dello scorso anno il 9 marzo 2024 (31-29), sono datate 2008 (23-20), 2010 (16-12), 2012 (13-6) e 2015.

Il 19-22 di quest'ultimo anno segnò il secondo successo di sempre fuori casa dell'Italia e, fino alla vittoria di Cardiff del 2022, anche l'ultima affermazione nel torneo prima di una lunga striscia di 36 sconfitte consecutive, così come la partita dello scorso anno ha segnato il ritorno al successo su Russell e compagni a distanza di nove anni e di 13 sconfitte consecutive - la striscia negativa più lunga contro la Scozia.

I risultati testimoniano ulteriormente di quanto equilibrio ci sia in questo confronto, tanto che per ben 15 volte, la sfida è stata decisa con una distanza di meta trasformata, uno scarto cioè di 7 o meno punti.

Nel computo statistico vanno annoverati anche due precedenti, nel 2017 e 2020, in cui l'Italia ha concluso l'incontro senza segnare alcun punto, rispettivamente 29-0 e 0-17.

Detto dei migliori marcatori assoluti, Tommaso Allan risulta essere il metaman dell'Italia nel confronto con la "sua" Scozia (papà e ramo familiare paterno tutto di origine scozzese, tanto che l'apertura-estremo del Perpignan a livello giovanile aveva indossato la maglia blu scura) con 4 mete totali e, assieme ad Ange Capuozzo (2022), l'unico in grado di marcare una doppietta (nel 2018).

Dall'altra parte, invece, Stuart Hogg e Blair Kinghorn hanno messo a segno entrambi 6 mete, con l'estremo dello Stade Toulousain capace di marcare due triplette nel 2019 e nel 2023 (nelle foto qui sopra, ndr).

Nell'insieme, l'Italia ha segnato contro la Scozia 622 punti (16,8 di media a partita), 51 mete (1,3 di media a partita), con 49 marcatori diversi, ottenendo la sua vittoria più ampia, per margine di differenza (20 punti) e punti realizzati (37) nel confronto del 2007 vinto ad Edimburgo per 17-37.

La Scozia, dal canto suo, ha segnato contro l'Italia 959 punti (25,9 di media a partita), 105 mete (2,8 di media a partita), con 66 giocatori differenti, conquistando il successo più largo a Murrayfield il 20 marzo 2021, con score finale di 52-10 (+42 punti).