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INNOCENTI: "PERCORSO FONDAMENTALE PER IL RUGBY"

italy women u20
Questo il pensiero del presidente della Federazione Italiana Rugby sullo sviluppo della palla ovale in Italia durante le Women's Summer Series a Parma.

Parole di peso e d'azione quelle del numero della Federazione Italiana Rugby. E questa strategia a lungo raggio è stata dimostrata ampiamente mentre la città di Parma, diventata da tempo il cuore pulsante del rugby femminile azzurro, si apprestava ad ospitare le prime Women's Summer Series. Un evento cruciale che ci si augura possa apportare benefici alla disciplina in rosa su scala globale.

“Come Federazione, ci siamo completamente impegnati a supportare in maniera attiva questo nostro percorso di crescita, sia per gli uomini che per le donne - ha dichiarato l'ex terza linea con 42 caps per l'Italia, tra cui la partecipazione come capitano alla Coppa del Mondo inaugurale in Nuova Zelanda nel 1987 -. Abbiamo ospitato con successo il Festival Sei Nazioni U18 maschile sempre a Parma in primavera, e quando si è presentata l'opportunità di ospitare le Women's Summer Series, abbiamo pensato ci fosse una certa continuità con il modo in cui vogliamo contribuire a creare le future stelle del rugby di domani".

Per Innocenti, queste nuove competizioni sono una pietra miliare per il passaggio dalle giovanili alle formazioni seniores e che, fino a pochi mesi fa, mancava. Ecco cosa ha aggiunto: "Sono elementi chiave, sia per gli atleti che vengono esposti ad un ambiente che rappresenta il grado massimo e che è fondamentale nel loro percorso, e poi per tutto il nostro personale per sviluppare le proprie capacità organizzative".

Infatti, secondo Innocenti, i benefici si estendono ben oltre il solo terreno di gioco. Questi eventi attraggono nuovi volontari e vanno a sensibilizzare la comunità locale, continuando la "semina" all'interno della famiglia del rugby in maniera consistente. Quelle stesse persone saranno state estremamente contente di vedere come si sono ben comportate sul campo le giovani ragazze azzurre nelle Women's Summer Series, con le vittorie su Scozia ed Irlanda che hanno esaltato i tifosi allo Stadio Sergio Lanfranchi in vista della giornata conclusiva di domenica.

“Se guardiamo al rugby femminile solo qualche anno fa, sarebbe stato impensabile immaginare una competizione di alto livello internazionale U20 in Italia - continua Innocenti, diventato presidente FIR nel marzo 2021 -. Oggi, invece, l'Italia sta organizzando una superba manifestazione e le migliori sei federazioni europee hanno messo in mostra alcune delle loro migliori giocatrici e promesse pronte a competervi".

“Attualmente mi trovo nel Sud Pacifico con la nazionale maggiore maschile, ma non mi sono perso un istante del torneo su YouTube. Sono molto contento di ciò che ho visto e più in generale della qualità del gioco evidenziata a Parma".

Julie Paterson, Chief of Rugby di Six Nations, ha lodato la Federazione Italiana Rugby per il suo "ruolo strumentale nella creazione delle Women's Summer Series", aggiungendo poi che "l'introduzione della prime Six Nations Women's Summer Series in assoluto è un momento di enorme significato per il rugby femminile. Un aspetto critico nel suo sviluppo è la possibilità di dare a giocatrici, tecnici, ufficiali di gara opportunità per guadagnare esperienza in un ambiente internazionale strutturato. Parma e le strutture fornite dalla Federazione Italiana hanno rappresentato la situazione perfetta per le sei formazioni e un grande ringraziamento va alla squadra che ha ospitato questa kermesse e consentito alle altre nazioni di prendere parte ad un'esperienza incredibile".

In generale, il rugby giovanile al femminile si trova ancora in una fase embrionale, e pertanto le Women's Summer Series rappresenta per certi versi un punto fermo di partenza del viaggio.

Una visione con cui concorda lo stesso Innocenti: "Il rugby femminile si sta evolvendo in maniera molto rapida ed è quasi difficile pensare che diciotto anni fa l'Italia non fosse nel Sei Nazioni. E ci sono ancora ampi margini di crescita e, in particolare fuori dal campo, competizioni come queste sono un ottimo mezzo per sostenere tale prospettiva".

I risultati del lavoro effettuato dalla FIR nel percorso di crescita sono risultati evidenti qualche mese fa nei tonrei Guinness Sei Nazioni, sia maschile che femminile. Alyssa D'Incà è stata eccezionale per la sua squadra (tanto da meritarsi tra le altre cose il riconoscimento per la migliore meta del torneo), mentre Tommaso Menoncello è stato nominato Guinness Player of the Championship, miglior giocatore della manifestazione.

“Se prendiamo in considerazione solo alcuni dei nostri talenti individuali più interessanti, e loro due rappresentano forse l'esempio più evidente, sono arrivati da un progetto sviluppato dalla FIR - spiega Innocenti -. E lo stesso si può dire per le stelle migliori delle altre nazioni. Questi percorsi sono fondamentali per il futuro del rugby internazionale d'elite in tutto il mondo".

Innocenti vede, dunque, i benefici che competizioni come le Women's Summer Series possono apportare sui giocatori in merito alle performance di alto livello, ma riflette anche su tutti gli inquantificabili aspetti positivi che il rugby può produrre.

"Per prima cosa, mi auguro che ognuno possa avere un ricordo duraturo nel tempo di questi giorni spesi a Parma, una bella città con una ricca tradizione rugbistica - ha dichiarato del luogo che ospita tra le altre cose le franchigie maschili e femminili delle Zebre -. I legami creati dal rugby, soprattutto tra i giovani, sono inestimabili, ovunque lo sport possa portarli. Non tutte le atlete che stanno giocando in questo mese, avranno la fortuna di indossare la maglia della nazionale maggiore, ma tutte ricorderanno i giorni trascorsi a Parma con allenatori, arbitri e compagne di squadra, ed è con questa connessione straordinaria che vogliamo salutarle quando lasceranno il nostro Paese al termine della competizione".