Ultimi

NEL NOME DEL PADRE

Beatrice Smussi
Dall'essere compagna di squadra delle azzurre dello sci Nadia Fanchini e Sofia Goggia al diventare arbitro di rugby, con un 2024 da incorniciare per Beatrice Smussi.

A gennaio l'esordio nella Serie A maschile nel match tra Amatori Union Milano e Calvisano, a fine maggio la prima volta come fischietto designato per la finale femminile di Serie A Elite femminile tra Villorba e Valsugana e ora, il mese prossimo, la scelta come arbitro italiano che prenderà parte alle Women's Summer Series che si disputeranno a luglio allo Stadio Lanfranchi di Parma: che anno fenomenale per la bresciana!

Il tutto nel solco tracciato da papà Gianluigi, ex giocatore del Botticino diventato poi arbitro fino alla serie A, chiudendo la carriera nel 2006 e oggi valutatore regionale, che ha evidentemente trasmesso la passione a tutta la famiglia, dato che anche il fratello di Beatrice, Federico, è arbitro.

"A 16 anni ho fatto corso ed esame, ma poi ho arbitrato poco fino ai 18, perché allora facevo gare di sci agonistico, specialità gigante, allenandomi con Sofia Goggia e Nadia Fanchini, il cui compagno era mio allenatore: siamo cresciute assieme nello Sci Club Montecampione - il commento della direttrice di gara -. Poi, una volta smesso, ho iniziato a seguire maggiormente l'arbitraggio. Finite le superiori, ho fatto due anni di Accademia a Tirrenia e proseguito poi con quelle regionali, salendo pian pianino i vari gradi. Ho fatto quattro anni in serie B e al termine della scorsa stagione è arrivata la promozione in serie A, con l'esordio a gennaio dopo essere stata ferma all'inizio per infortunio, post operazione al ginocchio. E' stata una splendida annata, che forse nemmeno mi aspettavo così ricca di soddisfazioni. Ero partita con l'aspettativa di esordire in serie A e fare poi qualche altra partita e alla fine ne ho fatte cinque in maschile, sette in femminile, esordito in Serie A Elite Cup a Colorno e arbitrato la finale femminile".

NASCONO LE SUMMER SERIES FEMMINILI

Tante emozioni, coronate ulteriormente ora dall'approdo internazionale, dove ha già potuto vedere da vicino l'ambiente in un torneo seven organizzato da Rugby Europe e nel Sei Nazioni in piena pandemia (23 febbraio 2020 a Doncaster, terza giornata del torneo, ndr), come assistente assieme a Clara Munarini, in sostituzione di Maria Giovanna Pacifico per Inghilterra-Irlanda.

"Sono state sensazioni ed esordi diversi. Diciamo che sulla finale, perlomeno, un po' ci speravo - ride Beatrice Smussi -. Ora sono contenta di questo ulteriore coronamento con la designazione per le Summer Series. Quando ho visto l'articolo che sarebbero state in Italia, ho sperato di poter essere coinvolta, almeno come assistente, non sapendo come sarebbero state gestite le scelte. Come obiettivo mi pongo quello di fare il mio e di far bene e vedremo poi cosa potrà arrivare eventualmente in futuro".

VERSO LE SUMMER SERIES - INTERVISTA AL TECNICO AZZURRO DIEGO SACCA'

Le Women's Summer Series rappresentano proprio in chiave futura un passo fondamentale per lo sviluppo di tutto il settore femminile e nel passaggio tra l'under 18 e il rugby seniores.

"Sarà un banco di prova interessante, anche chissà nell'ottica magari di un possibile Sei Nazioni under 20 al femminile. Per noi arbitri è altrettanto ottimo. Spesso muoviamo i primi passi al Sei Nazioni come assistenti e quindi avere un passaggio intermedio può aiutare, dato che si salta di fatto dal campionato al Championship, e se magari il livello di gioco può essere anche simile, non altrettanto si può dire per tutta l'atmosfera che si ritrova, con molte più persone, stadi pieni, l'esposizione mediatica, le prime volte in cui vieni microfonata e tutto il contesto generale".

Meglio arbitrare nel maschile o nel femminile, anche in chiave di rispetto per la figura del direttore di gara?

"Per la figura arbitrale forse femminile, mi verrebbe da dire, ma è un po' diverso. Forse in generale, di mio, preferisco arbitrare il maschile o il femminile dove ormai ci conosciamo tutte e ad oggi direi che non c'è grossa differenza. All'inizio è stato probabilmente più facile rapportarsi con capitani che conoscevo. Non avendo giocato, non sapevano chi ero e c'era un po' di titubanza o non c'era subito feeling. Ormai dopo un po' di anni, si è instaurato un buon rapporto con tutte, mentre con gli uomini questo non succedeva, perché cercavano di capire più che altro cosa potevano fare e cosa no, in qualche modo ti pesavano, ma sono stata fortunata e devo dire che ho sempre trovato molto rispetto, a meno che magari non parliamo di partite particolarmente tese. Dal pubblico non sento più di tanto, ma se vado a vedere incontri di qualche collega, magari lì qualche commento un po' più spiacevole arriva".

Sette incontri diretti in stagione nella Serie A Elite femminile, più la finale dello scorso 25 maggio a Casale sul Sile, provincia di Treviso, che ha consegnato il secondo titolo della storia alle Ricce gialloblu del Villorba. Un punto di osservazione privilegiato sullo stato di salute del rugby italiano in rosa.

"Quest'anno ho notato positivamente che varie società sono cresciute molto e mi fa estremamente piacere. Ci sono stati investimenti sotto il punto di vista fisico negli allenamenti e c'è anche chi riesce a fare due squadre per un campionato intero, aspetto tutt'altro che semplice. Per fortuna, questo interesse da parte delle società si sta muovendo e non può che essere un bene per il rugby femminile".

E il futuro di Beatrice Smussi?

"Il rugby è una mia grande passione, anche se non penso diventerà il mio mestiere e basta - chiosa l'ingegnere gestionale -. Sto continuando a formarmi nel mio ambito lavorativo e vorrei che appunto la palla ovale continuasse ad essere una bella passione. Spero magari in qualche presenza in più all'estero. Per i prossimi anni, mi auguro possa arrivare qualche designazione come assistente, che sia nei test match o nel Sei Nazioni, magari con Clara (Munarini, ndr), che già ha grande esperienza e potrebbe essere un aiuto importante per me, per cominciare".

Si ringrazia per il materiale fotografico l'ufficio stampa della Federazione Italiana Rugby.