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Inghilterra, il nuovo corso dell’under 20 riparte dai talenti più giovani

England U20s anthem
Dopo quattro anni alla guida dell’under 20 dell’Inghilterra, Alan Dickens si è trasferito ai Leicester Tigers, lasciandosi alle spalle un’importante eredità.

Mark Mapletoft, in precedenza nel gruppo tecnico della formazione under 18, ne ha preso il posto e avrà l’opportunità in questa campagna d'esordio di provare a conquistare da subito un primo trofeo.

I benefici di una simile scelta sono ovvi visto che una buona parte della squadra seguirà Mapletoft dall’under 18 e ci sarà pertanto una solida base di conoscenza reciproca. Ciò che l’ex mediano di apertura dei Cherry & White dovrà cercare, sarà di ottenere dai suoi la stessa forma.

Cinque vittorie in sei incontri del Sei Nazioni under 18 (in due stagioni) con una sconfitta di un solo punto contro la Francia lo scorso anno, dimostrano il pedigree a disposizione. E ora dovrà essere in grado di tradurre il tutto in vittorie anche nel torneo under 20.

Le campagne del Sei Nazioni sono sembrate il tallone d’Achille durante la gestione di Dickens, dato l’unico titolo conquistato in quattro anni alla guida.

Sulla carta, l’Inghilterra e Dickens hanno avuto a disposizione alcuni dei migliori e più promettenti talenti dell’emisfero settentrionale. Ed in effetti, ben 28 dei 33 uomini convocati nell’ultima Coppa del Mondo in Francia da Steve Borthwick sono passati attraverso il percorso dell’under 20, e molti di loro hanno potuto beneficiare della tutela di Dickens. Ma quando è stata impegnata al Sei Nazioni, la squadra non è mai riuscita ad ingrassare nel migliore dei modi la ruota del suo carro particolare.

Nei quattro anni di tentativi di conquista del titolo, il 2021 rimane il più significativo. Con giocatori come Fin Smith, Jack Van Poortvliet, Jack Clement, Tommy Freeman e George Martin, l’Inghilterra è avanzata a grandi passi verso il Grande Slam, con la sola Irlanda capace di rimanere ad una distanza di dieci punti. Ma nel 2020, 2022 e 2023, il destino ha assegnato un quarto, terzo e nuovamente quarto posto. Sulla lista delle cose da fare di Mapletoft non potrà presumibilmente non esserci che un torneo con maggior consistenza.

La notizia buona è che il nuovo corso di talenti sembra avere un potenziale enorme. Guidata da Henry Pollock dei Northampton Saints, quest’Inghilterra sembra avere molti giocatori che potrebbero tentare un salto deciso verso il rugby dei grandi. Lo stesso capitanato di Pollock con un club e una nazionale di successo dimostrano che gli standard saranno alti.

Un altro che arriva dall’under 18 è il talentuoso Ben Redshaw, che ha approcciato la carriera seniores come un’anatra con l’acqua. Ha attirato gli sguardi e le attenzioni di molti nel Nord Est con presenze di livello nella Premiership per i Newcastle Falcons ed è stato tra i giocatori chiamati in Francia con la nazionale Maggiore dell’Inghilterra per allenarsi in preparazione delle fasi finali. Il biondo velocista è una risorsa per qualsiasi linea dei trequarti e la sua dimestichezza nelle palle alte potrebbe diventare incredibilmente di valore in condizioni spesso complicate nella prima parte dell’anno.

Della squadra elite sono dodici i giocatori che hanno già esperienza a livello under 20, incluso Toby Cousins, che ne ha fatto parte pur essendo ancora disponibile per l’under 18 lo scorso anno. Quindi una parte stranamente predominante del contingente inglese arriverà dall’under 18, ma potrebbe rivelarsi pure una decisione ispirata. Non soltanto c’è talento, ma il know-how e la familiarità all’interno della squadra potrebbero dimostrarsi molto utili durante il torneo.

Osservando da vicino la rosa a disposizione, è probabile aspettarsi maggior esperienza nei primi cinque uomini. Ci sono alcune opzioni eccellenti come pilone destro (cosa che consente una buona struttura attorno) con Afolabi Fasogbon e Asher Opoku-Fordjour già pronti; si aggiunga poi l’impressionante ex under 18 Billy Sella e si potrà ulteriormente capire la profondità dell’Inghilterra per la maglia numero 3.

In terza linea, c’è altrettanto potenziale e gioventù. Pollock dovrà competere con Lucas Smid, Zach Carr, Nathan Michelow, Reuben Logan, e poi forse con quello che potrebbe essere il pezzo più pregiato: Kane James, il miglior giocatore under 18 del Galles con tantissima velocità e potenza. Vedere come si rivelerà il cambiamento di squadra del giocatore ex Newcastle e ora in forza all’Academy di Exeter potrebbe essere davvero appassionante per i tifosi inglesi.

Tra i trequarti c’è elettricità e astuzia. Archie McParland e Oliver Allan si contenderanno il posto da mediano di mischia, mentre Rory Taylor e Josh Bellamy se la vedranno per decidere chi sarà il loro partner in cabina di regia (l’ultimo più estroverso, il primo più costante). Ai centri, Ben Waghorn potrebbe partire titolare viste le ottime performance dello scorso anno, ma andrà tenuto in considerazione anche il giovane Charlie Myall. E assieme a Cousins e Redshaw, un giocatore che potrebbe fare la differenza al largo potrebbe essere Will Glister dei Saints.

Pertanto l’Inghilterra sembra forte sulla carta e in vista dei match di preparazione contro Bath Rugby e Oxford University, prima dell’esordio contro l’Italia, rimane poco tempo al nuovo selezionatore per decidere il suo miglior XV di partenza.

Gli italiani saranno una buona cartina tornasole, dato che hanno chiuso l’ultimo torneo con gli stessi punti degli inglesi, ma Mapletoft si aspetta molto in questa manifestazione. Le premesse ci sono tutte e sicuramente vorrà iniziare nel miglior modo possibile la propria gestione.