U20

ITALIA UNDER 20, OBIETTIVO CONTINUARE A MIGLIORARE

Italia U20
Nelle ultime stagioni la nazionale giovanile azzurra ha conquistato uno storico terzo posto nel torneo Sei Nazioni e sconfitto squadre blasonate come Inghilterra e Sudafrica. E ora un nuovo gruppo alle porte per provare ad inseguire il sogno.

Se c’è una nazionale italiana che negli ultimi anni ha stupito e ottenuti risultati di prestigio, è sicuramente la formazione under 20 allenata da Massimo Brunello, che ha chiuso l’ultimo biennio del Sei Nazioni in perfetto equilibrio con cinque vittorie e altrettante sconfitte, centrando lo scorso anno uno storico terzo posto e togliendosi pure la soddisfazione di far cadere “teste” importanti come quella dell’Inghilterra o in estate durante le Summer Series quella dei padroni di casa del Sudafrica. Prevedibile, quindi, che ci possano essere aspettative importanti per il futuro della palla ovale in Italia.

“Negli ultimi anni il gruppo aveva davvero molta voglia di fare, di lavorare e giocare sperando poi di portare avanti tutto quello che è stato creato – dichiara il capitano dell’ultima stagione, il tallonatore Giovanni Quattrini -. Credo che già prima, se consideriamo le annate 2000-2001 si stesse cominciando a vedere l’inizio di un percorso che ha portato a togliersi diverse soddisfazioni. È stato importante per tutti capire che lavorando duramente e con volontà di crescere e migliorarsi, poi i risultati arrivano. Mentalmente spesso dipende anche dal vedere risultati precedenti. Nel 2021 avevamo seguito il torneo che si era disputato interamente in Galles e l’Italia aveva offerto ottime prestazioni, giocandosela di fatto con tutte le altre nazionali. Questo è stato da subito un importante carburante pure per le vittorie di altre selezioni giovanili, come l’under 18, e la dimostrazione che pian piano i risultati arrivano”.

Parole da leader, quasi a sorpresa, subentrato a Giacomo Ferrari, di cui è stato compagno anche di club nelle Zebre.

“La nomina a capitano è arrivata decisamente in maniera inattesa. Non me l’aspettavo ed è stata indicata mentre eravamo tutti in riunione. Mi sono reso conto subito della responsabilità nel poter avere un’influenza positiva sui miei compagni nel cercare di aiutarli, così come loro hanno aiutato me in questo ruolo”.

Indubbiamente, poi, non sono mancate le soddisfazioni, come quelle già citate nelle ultime stagioni.

“Ma se devo pensare ad un ricordo in particolare, direi quando ci siamo resi conto lo scorso anno che stavamo finendo al terzo posto. Avevamo battuto la Scozia e stavamo guardando tutti assieme in tv la partita tra Inghilterra e Irlanda. Quello è stato su tutti il momento in cui credo abbiamo capito di aver conquistato qualcosa di importante. Tante vittorie, poi, come ad esempio quella contro il Sudafrica sono arrivate grazie al lavoro in allenamento, dove ci siamo sempre detti che l’importante era rimanere in partita il più possibile e che poi tutto sarebbe potuto succedere, non lasciarsi sfuggire il risultato e restare in controllo del momento, di ciò che succedeva in campo”.

Ora la palla, però, passa alle nuove generazioni, con la possibilità di guardare al nuovo torneo con velato ottimismo.

“Sarà il momento dei ragazzi nati nel 2004 e 2005. I primi hanno già all’attivo qualche esperienza con l’under 20 e diverse partite internazionali, per cui la base su cui costruire c’è e pure tra i ragazzi più giovani ci sono elementi davvero interessanti, per cui aspettiamoci un torneo tutto da seguire”.