U20

BOZZO, DALL'USAP ALLA NAZIONALE

Nicola Bozzo
Non ha preso parte agli ultimi raduni della nazionale under 20 perché lo staff tecnico dell’USAP, l’Union Sportive Arlequins Perpignanais, più semplicemente Perpignan, gli aveva preannunciato la possibilità di un debutto in prima squadra a soli diciannove anni e così contro il Benetton Treviso, proprio nella “sua” Italia, Nicola Bozzo ha potuto esordire con la formazione maggiore dei sang et or.

Un percorso che ricalca, almeno in parte, quello dell’ormai veterano azzurro, Tommaso Allan, miglior marcatore dell’Italia all’ultima Coppa del Mondo, che più o meno alla stessa età aveva iniziato la sua avventura alle pendici dei Pirenei, per poi lasciare la squadra catalana dopo cinque anni e ritrovarla dopo sette trascorsi tra Treviso e Londra, sponda Harlequins.

Un team, quello del Perpignan, il cui obiettivo principale rimane la permanenza in Top14, il massimo campionato francese, vinto sette volte, l’ultima nel 2009 quando alla guida c’era un’altra vecchia conoscenza del rugby italiano, l’ex commissario tecnico e oggi consulente del Valorugby a Reggio Emilia, Jacques Brunel.

Tredicesimi in classifica - stesso risultato conquistato lo scorso anno -, davanti al Montpellier di Paolo Garbisi, hanno dimostrato di non avere grosse ambizioni sulla scena europea in Challenge Cup, ma allo stesso tempo costituiscono l’ambiente ideale di crescita per un giovane, come dimostrano anche gli esempi dei due talenti francesi Victor Montgaillard e del gigantesco figlio d’arte Posolo Tuilagi.

Se a tutto questo, si aggiunge che il capo allenatore, è un'ex leggenda di Perpignan e della Francia, che giocava proprio come centro, lo stesso ruolo di Bozzo, vale a dire David Marty (37 caps e 11 mete con i Bleus tra 2005 e 2014), si fa presto a capire perché il talento genovese, cresciuto tra Pro Recco e Verona, abbia optato per i giallorossi per completare la sua formazione ed iniziare l’inserimento nel rugby dei grandi.

Il tutto con vista Sei Nazioni under 20, dove potrebbe tornare ad essere un elemento importante per il XV di Massimo Brunello.

“Ho lavorato tanto per essere qui e penso in parte di essermelo pure meritato, ma in generale è stata un’emozione grandissima, un sogno che si avvera e ancor più speciale averlo potuto realizzare in Italia, con i miei genitori, la mia ragazza, gli amici in tribuna – le parole alla fine dell’incontro di Challenge Cup contro Treviso, esordio di Nicola Bozzo con la prima squadra del Perpignan -. Anche se non sono stato agli ultimi raduni della nazionale under 20, vista la possibilità di esordire che mi era stata prospettata dallo staff tecnico, ho continuato a seguire le attività sulle varie piattaforme che utilizziamo. Il gruppo è fantastico e possiamo fare grandi cose pur essendo consapevoli che ci sono formazioni complicate da gestire”.

Negli ultimi anni, il bilancio degli Azzurrini è in perfetta parità, cinque vittorie e altrettante sconfitte, con risultati di classifica storici, secondi solamente al 2019 dell’Italia femminile, e sul campo diversi scalpi illustri, come quello dell’Inghilterra, prima rivale al prossimo Sei Nazioni di categoria.

“Guardare tanto quello che si è fatto in passato a volte può far male, come bene. Abbiamo avuto grandi gioie, anche lo scorso anno, ma ora dobbiamo pensare solo al presente. Il gruppo credo sia la vera forza in grado di fare la differenza nel nostro caso, come ad esempio fatto nel Junior World Championship contro il Sudafrica. C’erano condizioni climatiche terribili e sapevamo sarebbe stata una sfida dura, ma siamo riusciti a regalarci una soddisfazione”.

L'obiettivo ora è di tornare su quel campo, lo stadio Monigo di Treviso, di nuovo da protagonista, ma stavolta con la maglia azzurra della nazionale under 20.