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OBIETTIVO PARIGI

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Nella seconda giornata in Irlanda, Vittoria Vecchini ha guidato le Azzurre ad un successo storico e ora, forte anche del riconoscimento quale Player of the Match all'RDS, punta dritto sulla prossima sfida con la Francia.

Due sono state le mete marcate, così come il numero di maglia indossato a Dublino nella vittoria per 21-27 - la prima di sempre in Irlanda per la nazionale azzurra femminile -, ma anche il numero di uova di Pasqua che ha mangiato a fine partita, visto che la partita è stata disputata proprio il giorno della ricorrenza.

DI sicuro, aveva molto da festeggiare. La sua prova è valsa il riconoscimento di migliore in campo con le marcature arrivate da maul e in sfondamento, oltre ad una a testa per Valeria Fedrighi ed Aura Muzzo, per trovare il primo successo nell'edizione 2024 del Championship e garantirsi pure il punto di bonus offensivo.

Un successo meritato e sofferto, quindi ancora più godibile per l'Italia, rimasta con una giocatrice in meno (cartellino giallo a Vittoria Ostuni Minuzzi) e sotto di una meta di punizione per l'in avanti volontario dell'estremo dopo appena 7'.

Nel finale, poi, le Azzurre hanno dovuto resistere agli ultimi assalti delle padrone di casa fino al momento del preziosissimo turnover della specialista Beatrice Veronese, che ha consentito alla capitana Sofia Stefan di calciare sulle tribune della Royal Dublin Society il pallone della vittoria.

Un risultato che consente alla squadra allenata da Giovanni Raineri di guardare con maggior fiducia ai prossimi impegni, dopo essersi rifatta della sconfitta iniziale a Parma per 0-48 contro le campionesse in carica dell'Inghilterra, ed iniziare con rinnovato vigore la preparazione in vista della trasferta in Francia del terzo turno.

“E' stata una vittoria emozionante e una grande soddisfazione poter scrivere la storia del rugby italiano - ha dichiarato Vittoria Vecchini -. Sapevamo che l'Inghilterra è un'ottima squadra, ma siamo state sconfitte in maniera pesante. Abbiamo analizzato l'incontro con lo staff tecnico e poi dopo un paio di giorni di analisi ci siamo focalizzate sull'Irlanda.

Dopo il cartellino giallo, i primi 20' sono stati duri. L'Irlanda è sempre stata sul piede avanzante e noi eravamo disperate per uscire dalla situazione di pericolo e segnare qualche punto a nostra volta. Siamo rimaste unite e abbiamo lavorato sul nostro gioco e siamo state così in grado di farcela e toglierci dalla pressione.

E' stata una questione di attitudine mentale. Hanno giocato bene ma siamo rimaste unite e abbiamo lavorato assieme. Su tutto, poi, abbiamo fatto in modo di non concedere facili calci di punizione, dato che erano a cinque metri dalla nostra linea di meta ed è un rischio che può sempre esserci".

Dopo l'affermazione di Dublino, le ragazze italiane hanno avuto un po' di tempo per riposare e tornare a casa, ma hanno anche ricevuto i programmi di allenamento da seguire in vista della terza giornata.

L'Italia farà visita alla Francia nella capitale transalpina, affrontando Les Bleues ancora imbattute allo Stade Jean Bouin, l'impianto domestico dello Stade Francais.

Le Azzurre hanno ottenuto tre successi nel Sei Nazioni contro la Francia, ma tutti tra le mura amiche.

Il più recente di questi, al Plebiscito di Padova nel 2019, con risultato finale di 31-12 e quattro mete che hanno garantito all'Italia il secondo posto dietro all'Inghilterra, il migliore di sempre dall'ingresso nel torneo nel 2007 ma anche per una qualsiasi nazionale azzurra nella manifestazione complessivamente.

Vecchini è, tra l'altro, consapevole che un grande sforzo le sarà richiesto oltralpe, dato che è prevedibile un'altra dura battaglia davanti vista la fisicità del pack della Francia.

"Non vedo l'ora, anche perché si gioca in Francia - continua -. Loro hanno l'abilità di fare qualunque cosa e di sicuro non vorranno perdere in casa. Detto ciò, penso che se giochiamo come sappiamo, possiamo fare una buona partita.

Ritrovarsi dopo una vittoria ti dà una sensazione di maggior forza e ti aiuta nel lavoro quotidiano. Se perdi, rientri un po' più triste e devi metterti subito a pensare di lavorare duramente per rimediare agli errori.

Sarà di sicuro una sfida intensa. Non sono così tanto più grosse di noi, ma hanno un'ottima tecnica e devi essere pronta da subito. Essendo in prima linea, sei la base di ciò che può portare ad una vittoria e spero di poter giocare al meglio per aiutare la squadra".

La ventiduenne ha potuto condividere il momento di gioia a Dublino assieme ad Emma Stevanin, una compagna con cui è cresciuta sin dalle giovanili.

Entrambe arrivano da Rovigo, una città di grande tradizione rugbistica nel Nord Est dell'Italia, ad un'ora circa da Venezia. Entrambe hanno iniziato a giocare con le formazioni maschili e poi nel club di Badia Polesine, ad una ventina di chilometri dal capoluogo di provincia, che aveva fondato una formazione femminile, poi fusa con il Cus Ferrara, città appena al di là del fiume Po, tra Rovigo e Bologna, prima di approdare infine all'attuale club: il Valsugana Padova, squadra dalla grande tradizione recente con cui hanno conquistato due titoli italiani.

Vecchini ha debuttato circa un anno prima di Stevanin, contro la Scozia nel 2021 nelle qualificazioni alla Coppa del Mondo, mentre l'apertura-centro ha esordito in un match di preparazione alla kermesse iridata contro la Francia nel 2022.

Entrambe, poi, studiano oltre a giocare. Vecchini studia per diventare veterinaria, mentre Stevanin si è da poco laureata in lingue.

“Siamo cresciute assieme - conferma -. Quando ho iniziato con l'under 12 del Badia, lei giocava contro di me con la squadra del C'è l'Este Rugby. Poi Badia ha creato una squadra femminile e lei è venuta a giocare con noi e da allora non ci siamo più separate. Entrambe siamo approdate al Valsugana e da lì siamo arrivate ad indossare la maglia della nazionale. Siamo ottime amiche ed è splendido aver potuto festeggiare la vittoria insieme".